Avete presente il black friday americano? Dimenticatelo, arriva il Crazy Web Shopping…
Che cosa è il Crazy web shopping? Presentato come “la notte bianca dell’ecommerce italiano”, è stato un evento durato dalle 18 del 11 Giugno alle 24 del 12 Giugno, durante il quale era possibile acquistare su una vasta gamma di siti online, prodotti a prezzo scontato.
Il richiamo al celebre black friday ( o anche al cyber monday) è abbastanza palese ma il risultato è molto diverso, purtroppo. I risultati ottenuti, infatti, almeno analizzando la presenze sul web e i social non sono sinceramente confortanti.
Partiamo col dire che i negozi online aderenti all’iniziativa sono, per la maggior parte, dei pezzi da novanta; facendo alcuni nomi posso citare Ikea, Euronics, Unieuro, I love design, OVS, Kiabi, Carrera, Eataly online ecc… e coprivano quasi tutte le categorie merceologiche.
L’evento inoltre è promosso direttamente da Netcomm.
Le premesse per un successo quindi c’erano tutte, ma andiamo ad analizzare alcuni dati presenti sul web e relativi a questa iniziativa.
Partiamo da Facebook e dall’evento ufficiale creato; mi aspetterei di trovare una forte sponsorizzazione sul re dei social network con migliaia di persone invitate e migliaia di partecipanti. In fondo si tratta di sconti quindi le aderenze dovrebbero, letteralmente piovere dal cielo.Come potete vedere dallo screen seguente le cose appaiono un pò diverse: 1200 persone invitate, 83 partecipanti e 82 interessati; numeri che persino un profilo solo potrebbe fare in due giorni.

Mi chiedo quindi che genere di pubblicizzazione sia stata fatta contando che praticamente il pubblico disponibile è di circa 15-20 milioni di utenti. La pagina ufficiale invece vanta “ben” 2200 like, quindi anche solo invitando tutte le persone all’evento i numeri dovrebbero essere diversi.
Spostiamoci sul secondo dei social network, Twitter.E’ stato correttamente creato un hashtag dedicato, riportato anche sul sito ufficiale, composto dalle iniziali dell’evento seguito dal numero che indica l’anno: #csw16.
Analizzando su Twitter i risultati di una ricerca per hashtag, si notano subito due cose: la prima è che lo stesso hashtag è utilizzato anche per pubblicizzare il College World Series americano (di fatto la lega nazionale americana di baseball universitario), la seconda è che gli unici tweet che si trovano in italiano appartengono ai negozi che hanno aderito all’iniziativa ( e neppure a quelli più famosi) con tanti saluti al passaparola tra utenti.
Il profilo Twitter ufficiale ( tra l’altro anche questo marchiato Netcomm) non se la passa molto meglio con i sui 230 follower e interazione praticamente nulla sui tweet.

Ovviamente facendo una ricerca per Crazy Web Shopping il primo risultato è il sito ufficiale ( e meno male aggiungerei) a cui seguono le varie landing page create appositamente dai vari merchant che hanno aderito. Solamente in seconda pagina escono le prime notizie, nessuna scritta da testate di settore o comunque di larga diffusione ( Wired.it per esempio o la stessa Netcomm) segno che anche sotto questo aspetto qualcosa non ha funzionato o non è stato curato a dovere.
Se si vuole lanciare un evento del genere mi aspetterei almeno una testata giornalistica importante che ne parli, invece il nulla.
Questa era la seconda edizione e i dati riportati per l’anno scorso parlano di un grande successo ( dati che potete trovare a questo link), con addirittura l’85% dei merchants soddisfatti.
Sinceramente non so come sia stato sponsorizzato nel 2015 la notte bianca dell’ecommerce italiano e sono curioso di capire i dati del 2016, ma a mio avviso qualcosa non ha funzionato.
Magari i risultati mi smentiranno (o spero per chi ha investito tempo e denaro nel progetto) e le vendite sono schizzate alle stelle, ma sicuramente la promozione poteva essere migliore. Sottovalutare la diffusione di un evento del genere sui social network , nell’ambito del piano marketing di ottenere risultati, è un vero suicidio.
Sembrerebbe quasi che qualsiasi opzione di content marketing o di social media marketing sia stata totalmente ignorata ( magari impiegando tutto il budget su campagne adwords?) o quantomeno gestita in maniera approssimativa. Sinceramente dall’associazione nazionale per il commercio elettronico mi sarei aspettato altro e non una totale noncuranza del maggior canale mediatico al mondo.
Il prossimo tentativo dovrebbe essere, a quanto dicono sui canali ufficiali, a novembre 2016 e vedremo se le cose miglioreranno.
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